Tecniche per isolarsi dalle geopatie

Tecniche per isolarsi dalle geopatie

Da tempo immemorabile i rabdomanti sanno che la terra è immersa in un reticolo globale e che i punti geoenergetici sono distribuiti sulla superficie terrestre, seguendo linee parallele su assi nord-sud ed est-ovest. Come scienza però la geobiologia è nata nel 1935 dalle ricerche mediche del dottor Ernst Hartmann, dell’università di Heidelberg, e da allora si occupa delle influenze, positive o negative, sulla salute dell’uomo di certi fenomeni tellurici. Dato che ogni sistema vivente sulla Terra è sottoposto ad influenze cosmiche e telluriche, l’organismo subisce le variazioni di frequenza e d’intensità del campo elettromagnetico del pianeta, dovute alla rotazione del globo terrestre su sé stesso e alla sua rivoluzione intorno al sole.

Prima di tutto occorre individuare la presenza dei nodi geopatici, sia di Hartmann che di Curry, di falde d’acqua sotterranee ecc. Dormire, lavorare o comunque sostare per molte ore al giorno in zone perturbate è molto pericoloso.

L’indagine migliore andrebbe effettuata sul terreno, prima di costruire l’abitazione, ma esistono comunque diversi metodi per proteggersi. Il consiglio migliore è quello di far esaminare la propria casa da un esperto in Geobiologia, il quale, in base alla situazione riscontrata,[1] darà le indicazioni per intervenire nel modo più opportuno.

I metodi d’indagine possono essere di diverso tipo e comprendono sia tecniche radiestesiche che scientifiche, l’importante non è comunque come viene effettuata la misurazione, ma la sua esattezza.

Dove è possibile si consiglia di evitare le zone perturbate spostando l’arredamento della casa e sistemando letti, poltrone, divani, sedie e scrivanie in punti neutri. Ovviamente non sempre questo è possibile, o per mancanza di spazio o perché la geometria della stanza lascia poche alternative nella disposizione. In tutti questi casi, si può intervenire, con tecniche diverse, per modificare la situazione.

Se si vuole isolare l’area del letto si può usare del sughero, meglio non trattato.[2] Si può trovare facilmente in ditte che vendono materiali edili. In genere viene venduto sotto forma di pannelli di circa 50 cm per 1 metro, in diversi spessori e granulometrie. Occorre prendere i pannelli di almeno 4 centimetri di spessore e in quantità sufficiente a ricoprire l’intera area del letto (quattro pannelli possono bastare per un letto singolo, per un letto matrimoniale ne occorrono almeno otto). È importante che venga sistemato, tra materasso e rete molto bene in modo che non rimangano delle fessure tra un pannello e l’altro. Il sughero impedisce il passaggio sia dei nodi forti che di quelli leggeri, in entrambi i casi la perturbazione viene spostata all’esterno del materiale; è per questo motivo che non devono rimanere fessure tra i pannelli. Il sughero, una volta posizionato, non richiede alcuna manutenzione particolare, anche se presenta alcuni piccoli inconvenienti: essendo non trattato rilascia un odore particolare, soprattutto se l’ambiente è un po’ umido, e con il tempo tende a sgretolarsi.

Quando il letto è interessato da una perturbazione forte lo si può isolare con una lastra di rame, quadrata, con lato di 40 o 50 centimetri.

Va posizionata tra materasso e rete, oppure sul pavimento, all’altezza del punto vita della persona coricata. Se il letto è singolo è sufficiente una sola lastra, se il letto è matrimoniale bisogna mettere una lastra per parte. L’effetto del rame è quello di spostare la perturbazione di circa un metro, quindi con una sola lastra in un letto matrimoniale, si rischia di spostare la perturbazione stessa verso l’altra metà del letto, creando problemi a chi ci dorme vicino. Questo sistema va comunque bene solo per le geopatie forti, ma non per quelle leggere. Come per il sughero, anche con questo tipo di isolamento, non vi è alcun tipo di manutenzione, ricordiamo brevemente che una buona abitudine può essere quella di scaricare la lastra 1 volta al mese picchiandola 4 o 5 volte sul terreno.

Oltre ai semplici metodi, per isolare l’area del letto, visti precedentemente, esistono alcune tecniche per isolare un’intera stanza o addirittura tutta la casa.

Recentemente sono state messe in commercio una piastrina ed una spirale, entrambe  in una particolare lega, completamente atossica, con la proprietà di allontanare le perturbazioni di circa 1 metro. Si possono usare tenendole in tasca per essere protetti in qualunque posto ci si trovi. Si possono cercare online.

Per isolare una stanza occorrono quattro piastrine, o quattro spirali, una per ogni angolo, appoggiate semplicemente per terra, anche al di sotto degli arredi. Funzionano attirando su di sé le perturbazioni presenti nel locale e lasciando una zona neutra al loro interno. Purtroppo si saturano ed è quindi necessario pulirle. La pulizia deve essere fatta una volta alla settimana mettendo tutte e quattro le piastrine, o le spirali, sotto una forma piramidale, oppure dentro una conchiglia abbastanza grande.[3]

È possibile creare un isolamento di intero appartamento, e non solo dai nodi geopatici, ma anche dalle perturbazioni portate dall’acqua e da alcune deformazioni che provengono dall’ambiente esterno, utilizzando delle ampolline contenenti tintura madre di vischio. In questo caso è necessario che un tecnico esperto visiti l’ambiente e, in base alla situazione rilevata, disponga le ampolline in punti precisi sui muri della casa. L’unico inconveniente è che tali ampolline vanno risciacquate tutti i giorni tenendole sotto un getto di acqua corrente, a pressione moderata.

Quando ci si assenta per diversi giorni conviene toglierle dai muri e ricollocarle, naturalmente lavate, solo al ritorno. Le ampolline non durano in eterno e dopo tre o quattro anni vanno sostituite.

Un’altra sostanza che risulta essere un efficace deviatore delle onde geopatogene è la propoli. Alcuni ricercatori hanno prodotto le cosiddette bande bina, strisce di materiale impregnato di propoli che, opportunamente posizionate, riescono ad isolare l’ambiente.

Ricercatori belgi hanno invece ideato delle sfere di materia plastica, chiamati captori Apopi e contenenti miscugli di oltre quaranta minerali diversi, scelti in base a test che ne hanno dimostrato l’efficacia. Il loro effetto d’insieme è quello di costituire uno schermo contro le perturbazioni, non deviandole altrove, ma creando una zona neutra entro tutto il loro campo d’azione. I microelementi contenuti nelle sfere agiscono sulle frequenze degli influssi geopatici. Le sfere, che hanno un diametro di circa 38 millimetri, sono munite di un supporto per la fissazione con pellicola autoadesiva; il raggio d’azione è di circa 5 metri in tutte le direzioni. E’ necessario un certo periodo di tempo per permettere alle sfere di adattarsi all’ambiente ed armonizzarlo, trascorso tale periodo sarebbe opportuno rieffettuare la rilevazione delle perturbazioni per verificare che il risultato sia ottimale. Una volta effettuato questo controllo l’azione dei captori Apopi è costante e non è necessario sostituirli; hanno una durata illimitata nel tempo e non creano nessun problema. Nel caso di edifici a due piani si raccomanda di mettere le sfere a livello del piano cantinato, mentre negli appartamenti la posizione ideale è a livello del soffitto.

In questi ultimi anni, aumentando l’informazione, il problema dell’isolamento è diventato abbastanza rilevante e le ditte che producono materiali bioecologici stanno inventando sempre nuove soluzioni; sono stati per esempio messi in commercio dei coprimaterassi costruiti appositamente per deviare le onde geopatiche provenienti dal sottosuolo e le perturbazioni che derivano dai piani sottostanti.[4] Esistono anche alcuni teli da applicare direttamente al di sotto del lenzuolo, realizzati con una finissima rete di rame e con cavetti di messa a terra per scaricare e proteggere la zona del letto.

[1] Considerando che in ogni stanza ci sono diversi punti perturbati, bisogna tenere conto non solo della loro posizione, ma anche della pericolosità di tali punti e dell’eventuale sovrapposizione di più perturbazioni.

[2] Il sughero è un materiale che rispetta tutti i canoni della bioedilizia, purtroppo oggi si trovano in commercio sugheri lavorati che hanno perso tutte le caratteristiche positive intrinseche del materiale, come le lastre dove i granuli di sughero sono legati con colle sintetiche che liberano formaldeide o altre sostanze tossiche.

[3] Le sperimentazioni effettuate hanno dimostrato che le conchiglie, per la loro forma a spirale, agiscono togliendo la negatività degli oggetti che vengono posizionati al loro interno. Per lo studio e le curiosità sulle conchiglie vedere la prima parte del libro a pag…

[4] Ricordiamo che è molto dannoso avere al di sotto del piano abitato garage, o cantine con autovetture, caldaie e bruciatori per il riscaldamento, locali con grossi frigoriferi, scorte di materiale metallico. Per le case a più piani esistono problemi dovuti anche agli impianti e agli elettrodomestici collocati al livello inferiore. Le masse ferromagnetiche, come quelle delle autovetture, oltre ad avere delle proprie emissioni nocive, agiscono alterando i reticoli di Hartmann e di Curry, attirando o respingendo le linee. A volte possono concentrare le perturbazioni in uno spazio molto ridotto che sarebbe altrimenti neutro. Le auto nei garage hanno la particolarità di spostare di un metro circa la rete globale. Dal momento che la posizione del veicolo è variabile, anche la situazione sovrastante cambia.

Autore: Cristiano Tenca – Trascritto da Quinta Dimensione Letture

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