Questa Invocazione o Preghiera non appartiene ad alcuno né ad alcun gruppo, ma a tutta
l’Umanità. La bellezza e la forza di essa stanno nella sua semplicità, e nel suo esprimere certe verità centrali che tutti gli uomini accettano, in modo innato e normale, la verità che esiste
un’Intelligenza fondamentale cui vagamente, diamo il nome di Dio; la verità che, dietro ogni
apparenza eterna, il potere motivante dell’Universo è Amore; la verità che una grande Individualità, dai Cristiani chiamata il Cristo, venne sulla Terra, e incorporò quell’amore perché
potessimo comprendere; la verità che sia amore che intelligenza sono effetti di quel che vien
detto il Volere di Dio; e infine l’evidente verità che solo per mezzo dell’umanità stessa il
Piano Divino troverà attuazione.
ALICE A. BAILEY

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LA GRANDE INVOCAZIONE

Dal punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.
Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa il Cristo tornare sulla Terra.
Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.
Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce.
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede.
Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

APPROFONDIMENTI

Tratto dai testi di Alice Ann Bailey

Cos’è la Grande Invocazione?

La Grande Invocazione è una preghiera mondiale, strumento potente per favorire la piena attuazione del Piano di Dio sulla Terra. Usarla costituisce un atto di servizio reso all’Umanità e al Cristo. E’ stata dettata telepaticamente dal Maestro della Gerarchia spirituale (o Fratellanza Bianca) Djwhal Khul detto Il Tibetano ad Alice A. Bailey (esoterista, teosofa, medium)

La sua bellezza e la sua forza stanno nel suo esprimere alcune verità fondamentali che la maggior parte degli uomini accetta in modo naturale e innato:

-la verità che esiste un’intelligenza basilare cui diamo il nome di Dio;

-la verità che esiste nell’universo un Piano divino evolutivo, il cui potere motivante è amore;

-la verità che una grande Entità, che i cristiani chiamano Cristo, l’Istruttore Mondiale, è venuto sulla Terra e ha incorporato quell’amore affinché potessimo comprendere che amore e intelligenza sono effetti del proposito, del volere e del Piano di Dio. Molte sono le religioni che credono in un Istruttore Mondiale, che chiamano il Signore Maitreya, l’Imam Madhi, il Messia;

-la verità che solo per il tramite dell’umanità il Piano divino può essere attuato.

Con la Grande Invocazione, la preghiera e la meditazione, le energie divine possono essere liberare e utilizzate. Uomini e donne di buona volontà, di qualsiasi fede e nazionalità, possono riunirsi per soccorrere il mondo inquieto, dandogli forza e valore spirituale. Gli uomini hanno il potere, mediante la loro invocazione unita e concentrata, di influire sugli eventi terreni. La conoscenza di questo fatto, quando sia scientificamente applicata, sarà uno dei grandi elementi liberatori per genere umano.

Nessuno può usare questa Invocazione o preghiera d’illuminazione e d’amore senza provocare straordinari mutamenti nelle proprie attitudini e nei propri intenti di vita.

“Come un uomo pensa nel suo cuore, tale egli è”. 

Volete usare questa Invocazione ogni giorno, con dedizione e concentrazione?

Gli effetti della preghiera e dell’invocazione individuale della luce e dell’amore possono essere incomparabilmente accresciuti quando esista il cosciente riconoscimento ed un rapporto mentale tra tutti coloro che la usano quotidianamente. Molti chiedono a due persone amiche di collegarsi con loro ogni giorno nel pronunciare questa preghiera mondiale, in modo da creare un triangolo di rapporti luminosi. La forza di molti individui e di molti piccoli gruppi può essere focalizzata dall’uso di questa potente Invocazione, e può formarsi una “rete” di luce e di amore attorno al mondo.

L’uso e il significato della Grande Invocazione

L’intera Invocazione si riferisce alla riserva di energia che si libra al di sopra dell’umanità, si rivela gradualmente ed è la causa immediata, sulla Terra, di tutti gli eventi che indicano l’emergere di ciò che è nuovo e migliore, e il progredire dell’afflusso di luce nella coscienza umana.

Questa Invocazione è una preghiera per tutto il mondo; non è un appello personale o un impulso invocativo temporaneo ma esprime il bisogno dell’umanità intera e, attraverso tutte le sue difficoltà, tutti i dubbi e i problemi, penetra direttamente nella Mente e nel Cuore di Colui in cui viviamo, ci muoviamo e siamo, Colui che rimarrà con noi fino alla fine dei secoli e “fino a quando l’ultimo stanco pellegrino non abbia trovato la via verso la Casa del Padre”.

Dal Punto di Luce entro la Mente di Dio
Affluisca luce nelle menti degli uomini.
Scenda Luce sulla Terra.

In questi tre versi ci si riferisce alla Mente di Dio come punto di focalizzazione per la luce divina in rapporto con l’anima di tutte le cose. La parola anima, nel suo significato di luce, include l’anima umana e il punto di luce che noi consideriamo l’anima dell’umanità, anima che arreca luce e diffonde illuminazione. E’ necessario ricordare sempre che la luce è energia attiva.

Quando invochiamo la Mente di Dio e diciamo: “Affluisca Luce nelle menti degli uomini, scenda Luce sulla Terra”, noi esprimiamo uno dei grandi bisogni dell’umanità e, grazie al potere e all’efficacia dell’Invocazione e della preghiera, la risposta è certa. Allorché in tutti gli uomini, in tutti i tempi, in ogni circostanza, è presente l’impulso a esprimere con la parola un appello al Centro spirituale invisibile, sorge la certezza che tale centro esiste. L’Invocazione è vecchia quanto l’umanità stessa.

Il Cristo disse che gli uomini “amano le tenebre più della luce poiché le loro azioni sono cattive”. Nondimeno, una delle cose belle del presente è che la luce può penetrare in ogni luogo oscuro, e nulla vi è di nascosto che non sarà rivelato. L’umanità riconosce il presente stato di tenebre e di miseria e quindi desidera la luce. L’illuminazione della mente degli uomini affinché possano vedere le cose quali sono, possano intendere i giusti moventi e il modo di stabilire giusti rapporti umani, rappresenta ora la necessità maggiore. Nella luce, vedremo finalmente la luce; giungerà il momento in cui migliaia di figli degli uomini e innumerevoli gruppi potranno dire come Ermete e il Cristo: “Io sono (o siamo) la luce del mondo”.

Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio
Affluisca amore nei cuori degli uomini.
Possa Cristo tornare sulla Terra.

Nella seconda strofa, viene invocato il Cuore di Dio e viene considerato il punto focale dell’amore. Questo “cuore” del mondo manifestato è la Gerarchia, grande agente trasmettitore di amore ad ogni forma nella manifestazione divina.

L’amore è un’energia che deve giungere fino al cuore degli uomini e fecondare l’umanità con la qualità della comprensione amorevole; questo è il significato del binomio amore-intelligenza.

Quando i discepoli lavoreranno sotto la direzione del Cristo, arriverà un tempo in cui Egli si muoverà in mezzo agli uomini; sarà riconosciuto pubblicamente e potrà compiere il suo lavoro non soltanto interiormente, ma anche esteriormente. Nel congedarsi dai suoi discepoli, Cristo fece una promessa: “Io sarò con voi sempre, fino alla fine dei secoli”.

Il ritorno del Cristo sarà accompagnato e seguito da un grande sviluppo della coscienza cristica fra gli uomini; Egli sprigionerà nel mondo degli uomini la potenza e la specifica energia dell’amore intuitivo. Due saranno i risultati della diffusione di questa energia di amore.

Primo: l’energia attiva della comprensione amorevole susciterà una potente reazione contro l’odio. Odio, separatività e intolleranza verranno considerati quali un solo ed unico peccato, poiché si riconoscerà che tutti i peccati ora considerati come male derivano dall’odio o dal suo prodotto, la coscienza antisociale.

Secondo: innumerevoli uomini costituiranno ovunque dei gruppi per promuovere la buona volontà e per attuare giusti rapporti umani. Il loro numero sarà così grande che, da una piccola minoranza relativamente trascurabile, essi diverranno la più diffusa e influente forza del mondo.

Dal centro ove il Volere di Dio è conosciuto
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini;
Il proposito che i Maestri conoscono e servono.

Questi tre versi saranno interpretati con semplicità come una preghiera per ottenere che la volontà umana sia portata a uniformarsi alla Volontà divina, anche se questa non è sempre compresa.

In questi tre versi è contenuta l’indicazione che l’umanità stessa non può ancora comprendere pienamente il Proposito di Dio, quell’aspetto della Volontà divina che cerca espressione sulla Terra. Il proposito della Volontà di Dio cerca di influenzare la volontà umana, e viene chiamato buona volontà, proposito amorevole o intenzione ferma di stabilire giusti rapporti umani.

La Volontà divina quale è essenzialmente, rimane il grande Mistero. Questo problema si pose perfino al Cristo, il quale nel momento in cui ebbe la visione della vastità della sua missione come Salvatore del mondo, si rivolse al Padre esclamando: “Padre, sia fatta non la mia ma la Tua Volontà”. Parole che segnano l’abbandono completo dei corpi con i quali aveva tentato di salvare l’umanità. La sua missione in quel momento poté sembrare un apparente fallimento, e per portarla al suo pieno compimento, per vederne cioè i frutti in manifestazione, Egli ha aspettato quasi duemila anni. Infatti solo ora la sua missione potrà produrre la sua piena fruizione. Ma Egli non può procedere nella sua missione senza l’azione reciproca da parte dell’umanità.

Questa Invocazione è dunque essenzialmente l’Invocazione del Cristo; la “sua nota si è diffusa” nel mondo intero per mezzo della sua enunciazione e per mezzo dell’uso che ne fa la Gerarchia spirituale. Ora le sue parole devono diffondersi nel mondo intero per mezzo della sua enunciazione da parte degli uomini. Il suo significato a poco a poco deve essere espresso dalle masse. Cristo potrà allora realmente “tornare sulla Terra”, contemplare “il travaglio della sua anima ed essere soddisfatto”.

Dal centro che vien detto il genere umano
Si svolga il Piano di Amore e di Luce
E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede

Dopo aver invocato i tre aspetti o poteri: Mente, Amore e Volontà, in questi tre versi troviamo l’indicazione dell’esistenza dei poteri latenti nell’umanità stessa, “nel centro che vien detto il genere umano”.

Qui e soltanto qui tutte tre le qualità divine, nel tempo e nello spazio, possono esprimersi nella loro pienezza; qui e soltanto qui l’amore può nascere veramente, l’intelligenza può essere applicata in modo corretto, e la Volontà di Dio può dimostrare la sua effettiva volontà di bene. “La porta dietro cui il male risiede” può essere sbarrata soltanto dall’umanità, aiutata unicamente dallo spirito divino insito in ogni essere umano.

L’ultimo verso richiede forse una spiegazione. E’ un modo simbolico per esprimere l’idea di rendere i propositi del male inattivi e inefficaci. Non vi è un determinato luogo dove dimori il male. Il Nuovo Testamento, nell’Apocalisse, parla del male, della distruzione del male, della sconfitta di Satana.

La “porta dietro cui il male risiede” è mantenuta aperta dall’umanità con i suoi desideri egoistici, i suoi odi, la sua avidità, le sue barriere razziali e nazionali, le sue basse ambizioni personali, la sua avidità di potere e saranno sostituite da un intenso desiderio di giusti rapporti fra gli uomini, dalla determinazione di creare un mondo migliore e più in pace e dall’espressione della volontà di bene in tutto il mondo. Con il sostituirsi di queste qualità alle precedenti, la porta dietro cui il male risiede si chiuderà progressivamente, in senso simbolico, semplicemente grazie al peso dell’opinione pubblica ed al giusto desiderio degli uomini. Nulla potrà arrestare questo processo.

Così sarà instaurato sulla Terra il Piano originale. Simultaneamente, la porta che conduce nel mondo delle realtà spirituali si spalancherà dinanzi agli uomini e sarà chiusa la porta dietro cui il male risiede. Così attraverso il “centro che vien detto il genere umano” il Piano di Amore e di Luce opererà e colpirà il male, l’egoismo e la separazione, chiudendolo per sempre nella sua tomba. Così anche il proposito del Creatore di tutte le cose si compirà.

Che Luce Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.

E’ chiaro che le prime tre strofe invocano i tre aspetti della vita divina, aspetti universalmente riconosciuti, la mente di Dio, l’amore di Dio, il volere di Dio. La quarta strofa indica la relazione dell’umanità con queste tre energie, intelligenza, amore e volontà, e la profonda responsabilità che incombe sugli uomini d’intraprendere la diffusione dell’amore e della luce sulla Terra per ristabilire il Piano. Questo Piano chiama l’umanità a esprimere l’amore ed esorta fortemente l’uomo a “far risplendere la sua luce”. Viene poi la solenne richiesta che questo Piano di Amore e di Luce, operando per mezzo dell’umanità, possa “sbarrare la porta dietro cui il male risiede”.

L’ultimo verso contiene, dunque, l’idea di restaurazione; indica la nota fondamentale per il futuro, lasciando intravedere che, quando l’idea originale di Dio e la iniziale intenzione non siano più frustrate dal libero arbitrio dell’uomo e dal male – materialismo ed egoismo – il proposito divino si compirà grazie al cambiamento avvenuto nel cuore degli uomini e nella meta che essi si propongono.

Origine dell’invocazione

L’uomo invoca l’avvicinarsi di Dio in vari modi: per mezzo di un confuso muto appello, o grido di invocazione delle moltitudini e anche per mezzo di una deliberata e determinata invocazione da parte degli aspiranti orientati spiritualmente, dei servitori intelligenti e convinti.

Poca attenzione è stata data al fattore dell’invocazione espressa dai popoli; eppure nel corso delle età, il grido d’invocazione dell’umanità si è elevato fino alla Gerarchia e ha ricevuto una risposta. Come spiegazione, ecco le parole di Shri Krishna nella Bhagavad Gita, o Canto del Signore, che sono un preannuncio della venuta del Cristo:

“Ogni qual volta la legge decade e insorge ovunque la licenza, allora Io mi manifesto.
Per la salvezza dei buoni e la distruzione dei malvagi, per instaurare saldamente la legge,
Io m’incarno di età in età
.”

Durante il periodo di licenza e malvagità dell’Impero Romano, venne Cristo.

Nel Gayatri si trova l’esempio di un’antichissima invocazione al Sole:

“Svelaci il volto del vero Sole spirituale,
nascosto ora da un disco di luce d’oro,
affinché possiamo conoscere la Verità
e compiere tutto il nostro dovere,
mentre viaggiamo verso i tuoi sacri piedi.”

Dovremmo ancora aggiungere le Quattro Nobili Verità enunciate dal Buddha, ben note a noi tutti, poiché riassumono la causa e la fonte di tutte le sofferenze dell’umanità.  Sono state tradotte in molti modi, ma tutte esprimono la medesima aspirazione, il medesimo appello e significato. Durante il periodo giudaico furono dati agli uomini i “Dieci Comandamenti”, sui quali vennero basate le leggi che governano i rapporti fra gli uomini dell’Occidente. Poi venne Cristo e ci diede la legge fondamentale che regge l’universo, la legge dell’Amore. Ci diede pure il Padre Nostro, in cui i concetti principali sono la Paternità di Dio, la venuta del regno di Dio e i giusti rapporti umani.

Oggi l’umanità si trova in un particolare ed eccezionale punto di mezzo tra un passato infelice e un futuro pieno di promesse che potranno attuarsi se il Ritorno del Cristo verrà riconosciuto e se verrà compiuta la debita preparazione. Il presente è pieno di promesse e anche di difficoltà poiché oggi, e nel futuro immediato, il destino del mondo e, se possiamo dirlo con riguardo, l’immediata attività del Cristo sono nelle mani degli uomini. Le atroci sofferenze prodotte dalla guerra e le angosciose condizioni dell’intera famiglia umana indussero il Cristo, nel 1945, a prendere una grande decisione, che si espresse in due affermazioni della massima importanza.  Egli annunciò alla Gerarchia spirituale riunita e a tutti i suoi servitori e discepoli di aver deciso di venire di nuovo in contatto fisico con l’umanità se questa avesse compiuto i passi necessari per instaurare giusti rapporti tra gli uomini. Egli diede poi al mondo, a uso di tutti gli uomini, una delle più antiche preghiere che si conoscano, ma il cui utilizzo non era stato finora permesso che ai più elevati Esseri spirituali. Ci è stato detto che Egli la pronunciò per la prima volta al plenilunio di giugno del 1945, il plenilunio del Cristo, come quello di maggio è dedicato al Buddha. Non è stato facile tradurre quegli antichi versi (così antichi da non avere data o alcun possibile riferimento) con parole moderne, ma è stato fatto, e la Grande Invocazione potrà divenire la preghiera mondiale.

Il pensiero umano è così conservatore, che il proclamare che questa Invocazione è una delle più grandi e potenti fra le preghiere esistenti nel mondo, ed è all’altezza di tutte le altre espressioni del desiderio e dell’intenzione spirituale, provocherà probabilmente molte critiche. Non ha importanza. Pochi, anzi pochissimi, usarono il Padre Nostro all’inizio del Cristianesimo, perché fu necessario esprimerlo in termini comprensibili e tradurlo in modo adeguato prima che il suo uso largamente diffuso fosse possibile. Ci vollero dei secoli perché ciò avvenisse. Oggi ci sono tutte le facilitazioni immaginabili per la rapida diffusione e le abbiamo usate ampiamente per diffondere ovunque la Grande Invocazione.

Informazioni di dominio pubblico – Trascritto da Quinta Dimensione Letture

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